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Crediti
ideazione, coreografie e regia Luciano Padovani
assistente coreografa Jessica D’Angelodanzano Roberto Angelica, Loredana De Brasi, Jessica D’Angelo, Samuele Fragiacomo, Elisa Mucchi, Giuseppe Morello, Roberta Piazza, Ayelen Sanchez, Walter Suquia, Andrea Rizzo
scene Mauro Zocchetta e Gloria Gandini
costumi Chiara Defant
luci Thomas Heuger
una produzione Compagnia Naturalis Labor
coproduzione Festival Estate Teatrale Veronese
con la collaborazione Centro Servizi Culturali S. Chiara / Camerata Musicale Barese
con il sostegno di Mic / Regione Veneto / Comune di Vicenza
L’amore si declina in ogni sfumatura, dalla scoperta tenera ed erotica degli inizi alla passione distruttiva nella coreografia di Luciano Padovani ispirata al classico di William Shakespeare.
PREZZO DEI BIGLIETTI
Premium Seat Interi € 36,00 | Ridotti € 30,00 | 3★
Poltronissima Interi € 34,00 | Ridotti € 29,00 | 2★
Platea GOLD Interi € 29,00 | Ridotti € 24,00 | 2★
Platea SILVER Interi € 26,00 | Ridotti € 22,00 | 2★
Platea SMART Interi € 23,00 | Ridotti € 19,00 | 1★
Palchi Platea Interi € 114,00 | Ridotti € 96,00 | 10★
Galleria GOLD Interi € 21,00 | Ridotti € 18,00 | 1★
Galleria SILVER Interi € 19,00 | Ridotti € 16,00 | 1★
Galleria SMART Interi € 16,00 | Ridotti € 13,00 | 1★
Economy 1-2 (visibilità ridotta) Interi € 12,00 | 1★
Prenotazioni stelle/abbonamento libero 17/12 h. 10.00
Vendita biglietti 19/12 h. 10.00
«Innerva la vicenda di Shakespeare di spunti graffianti, di gesti veloci e allusivi, specie nella travolgente sequenza dell’esplosiva gelosia finale di Otello verso Desdemona: una danza di movimenti violenti, di gesti fatali, in una lotta senza soste tra prese, cadute, strattonamenti, che dicono tutta la passione d’amore e tutto il folle accecamento che il tarlo della gelosia produce, “quel mostro dagli occhi verdi che si diletta col cibo di cui si nutre» scrive il critico Giuseppe Distefano su “Exibart” cogliendo appieno la linfa che palpita nel nuovo balletto firmato da Luciano Padovani e interpretato dalla compagnia Naturalis Labor di cui egli stesso è stato fondatore assieme a Francesca Mosele nel 1988.
In “Othello Tango” il coreografo esplora Shakespeare attraverso il linguaggio della danza e del tango che con la sua passionalità particolarmente s’intona alla tragedia del titolo. È il sottotesto emozionale del dramma che interessa Padovani, che attraverso la danza trascina lo spettatore all’interno di una realtà umana che diventa proiezione di un sentimento energico, potente, turbolento. Lo spettacolo ha uno sviluppo circolare, con Iago cinico burattinaio degli eventi: all’interno di un tempo narrativo delimitato da un incipit e da una conclusione liturgici, l’amore si declina in tutte le sue sfumature, dalla reciproca scoperta tenera ed erotica, alla passione che cresce sempre di più, acquisendo potere e manifestando la sua carica distruttiva quando diviene “mostro dagli occhi verdi che si diletta col cibo di cui si nutre”.