ORLANDO NON FA SUONARE IL CORNO:
mito e leggenda di Ottavio Bottecchia


Votazioni aperte dal 13 Maggio
  • Crediti

    testo e regia di Riccardo Ventrella

    con Klaus Martini e alla chitarra Vieri Sturlini

    produzione Fondazione Teatro della Toscana – Firenze, Théâtre de la Ville – Parigi
    Spettacolo in italiano

A ripercorrere le tappe più importanti della vita del famoso ciclista, Klaus Martini diretto da Riccardo Ventrella.
 

PREZZO DEI BIGLIETTI

Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1★

Last minute € 15

 

Prenotazioni stelle/abbonamento libero 25/02 h. 10.00

Vendita biglietti/school card 27/02 h. 10.00

Martedì 13 Maggio
19:30
Mercoledì 14 Maggio
21:00

Il Paladino Orlando, protagonista della Chanson de Roland, rifiuta di chiedere rinforzi durante la battaglia suonando il corno, perché ciò gli causerebbe eterno disonore. Questa forza di carattere ben si adatta al protagonista della pièce “Orlando non fa suonare il corno” che richiama sulla scena il mito e la leggenda di Ottavio Bottecchia emblema del ciclismo eroico italiano. Un monologo polifonico, con la voce recitante di Klaus Martini che, accompagnata dalla chitarra di Vieri Sturlini, dà vita al lavoro teatrale di Riccardo Ventrella, autore e regista. Il Teatro della Toscana in collaborazione con il Théatre de la Ville di Parigi rievocano la vita e le gesta del grande ciclista su strada veneto, il primo italiano a vincere il Tour de France nel 1924 dopo aver indossato la maglia gialla, ininterrottamente, dalla prima all’ultima tappa. Contadino, carrettiere, muratore, bersagliere decorato nella Prima Guerra Mondiale, il suo motto fu “perseverai, resistetti ma soprattutto volli” e lo dimostrò in un’epoca in cui gli sportivi portavano a termine le loro imprese con grande umiltà e al prezzo di enormi sacrifici. Affascinante racconto sull’Italia degli Anni Venti in cui le storie di sport erano anche le storie della società che in esse trovava un modo per evadere dal quotidiano, per sognare di gesta gloriose appannaggio di un mondo che non esiste più. La sua morte, avvenuta in modo del tutto inaspettato e misterioso quando aveva solo trentatré anni, contribuì a renderlo un simbolo, un’icona indimenticabile e indimenticata.

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