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Crediti
di e con Stefano Massini
da Adolf Hitlerproduzione Teatro Stabile di Bolzano, piccolo Teatro di Milano, Teatro D’Europa
Stefano Massini ha magnetizzato il pubblico del Rossetti parlando di Freud. Ora ritorna con una sfida ancor più ardua: affronta il “testo maledetto” per antonomasia, “Mein Kampf”. Delle pagine deliranti di Hitler propone la sua “biopsia” nell’urgenza di un confronto che risvegli nelle platee l’arma della critica e della coscienza.
PREZZO DEI BIGLIETTI
Premium Seat Interi € 34,00 | Ridotti € 29,00 | 3★
Poltronissima Interi € 33,00 | Ridotti € 28,00 2★
Platea GOLD Interi € 28,00 | Ridotti € 23,00 2★
Platea SILVER Interi € 25,00 | Ridotti € 21,00 2★
Platea SMART Interi € 22,00 | Ridotti € 18,00 1★
Palchi Platea Interi € 110,00 | Ridotti € 92,00 8★
Galleria GOLD Interi € 21,00 | Ridotti € 17,00 1★
Galleria SILVER Interi € 18,00 | Ridotti € 15,00 1★
Galleria SMART Interi € 15,00 | Ridotti € 13,00 1★
Economy 1 (visibilità ridotta) Interi € 11,00
Economy 2 (visibilità ridottissima) Interi € 9,00
Prenotazioni stelle/abbonamento libero 4/03 h. 10.00
Vendita biglietti/school card 6/03 h. 10.00
Lo scorso anno, raccontando Freud ne “L’interpretazione dei sogni”, Stefano Massini ha magnetizzato il pubblico del Politeama. Ora ritorna con una sfida ancor più ardua: quella di affrontare il “testo maledetto” per antonomasia, “Mein Kampf”, manifesto politico che un secolo fa Adolf Hitler dettava in una cella di Landsberg am Lech.
Di quelle pagine di male assoluto, Massini - dopo anni di ricerca e scrittura, dopo aver analizzato parola per parola l’originale e tante dichiarazioni e discorsi di Hitler - affida al pubblico la sua “biopsia”.
La ferocia, la folle religione nazista di rabbia e paura, tutto il buio che contiene lo hanno reso un “libro proibito”: ma questa rimozione freudiana non dà espressione soltanto alla riprovazione collettiva, diviene purtroppo anche motivo di una malata mitologia attorno al testo. Tanto che nel 2016 la Germania ha scelto di consentirne la distribuzione, nella certezza che il senso critico sia l’arma migliore per demolire false mitologie. Perché “Mein Kampf” - secondo Massini - è alla fine l’autobiografia di un trentacinquenne delirante alla ricerca di capri espiatori e di sfoghi esistenziali, con l’aggravante però di una spiccata propensione all’empatia, agli albori di un Novecento che nel carisma avrebbe eletto la propria apoteosi. Da questa formula ripetibile e tuttora emulata a ogni latitudine - e in un periodo storico in cui la propaganda è pervasiva, aiutata da algidi algoritmi - discende l’urgenza di confrontarsi con queste pagine, risvegliando l’arma della critica e della coscienza.