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Crediti
di Carlo Goldoni
uno spettacolo ideato e costruito da Piermario Vescovo e Antonella Zaggia
una produzione Teatro Stabile Verona – Fondazione Atlantide. Centro Teatrale da Ponte Impresa Sociale s.r.l - Vittorio Veneto.
La commedia di Carlo Goldoni poco nota ma molto intrigante e romanzesca approda in scena nell’adattamento di Piermario Vescovo nell’ambito del focus sull’autore veneziano. Un cast al femminile fonde teatro di prosa e di figura narrando le avventure dell’eroina Rosaura.
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PREZZO DEI BIGLIETTI
Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1★
Last minute € 15
Prenotazioni stelle/abbonamento libero 10/09 h. 10.00
Vendita biglietti/school card 12/09 h. 10.00
Ventiquattro ore – da un’alba a un tramonto – è questo il tempo in cui si svolge l’intero plot de “L’incognita” una delle opere che Carlo Goldoni scrive nella stagione delle “sedici commedie nuove” e che però - rispetto ad altri lavori - rimane una rarità, per nulla frequentata. La porta ora in scena un raffinato studioso goldoniano come Piermario Vescovo che assieme ad Antonella Zaggia, crea uno spettacolo che fonde teatro di persona e teatro di figura, con un cast tutto al femminile, interpretato da attrici e burattini.
Un modello particolarmente indovinato per una commedia che rappresenta il culmine del “procedimento romanzesco” in Goldoni, che proprio a metà del Settecento si trovava a dover fare i conti con un’inclinazione del pubblico per il genere e contemporaneamente con la concorrenza dell’Abate Chiari che traeva generosamente trame dai romanzi di Marivaux e Fielding e li proponeva in scena “a puntate”.
E dunque ecco “L’incognita” con una trama compressa in una sola giornata, in cui gli accadimenti sono stipati fino all’inverosimile: l’azione procede rapida come un ideale piano-sequenza continuato, passando dalla strada (di giorno e di notte) agli interni, di luogo in luogo secondo prospettive diverse. La storia appare tanto falsa, rocambolesca, densa di fatti e situazioni, da sembrare più adatta a burattini che ad esseri umani. Però, la menzogna è romantica e la verità romanzesca, come indicano le donne che si scoprono sotto le manovratrici dei fantocci. Ovvero solo ciò che sembra più fasullo rivela una traccia profonda di verità.