Votazioni aperte dal 15 Novembre
  • Crediti

    di Mauro Covacich

    reading con musiche originali di Francesco Antonioni

Dopo il successo di “Svevo”, “Joyce” e “Saba”, Mauro Covacich continua a sperimentare questa forma di letteratura performativa in un reading dedicato a Kafka, accompagnato dalle musiche originali di Francesco Antonioni.
 

PREZZO DEI BIGLIETTI

Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1★

Last minute € 15

 

Prenotazioni stelle/abbonamento libero 08/10 h. 10.00

Vendita biglietti/school card 10/10 h. 10.00

Venerdì 15 Novembre
19:30
Sabato 16 Novembre
21:00
Domenica 17 Novembre
17:00

Dopo i monologhi “Svevo”, “Joyce” e “Saba” creati per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia , che lo hanno portato nei teatri italiani a sperimentare una nuova forma di letteratura performativa, Mauro Covacich continua la sua “autobiografia per procura” offrendo ora un reading dal nuovo libro “Kafka”, accompagnato dalle musiche originali di Francesco Antonioni.

«Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve

leggerlo?» scrisse Franz Kafka appena ventenne, e a partire da qui Covacich lo insegue in un corpo a corpo tra vita e letteratura. Una storia scritta da Kafka nel tedesco dell’impero austro-ungarico imparato a scuola. Questa estraneità rispetto alla vita, all’amore, rispetto al padre Hermann e alla famiglia, scolpisce la scrittura e l’immaginario dei suoi capolavori, ma anche i diari in cui annota i sogni, i libri letti, le serate con gli amici e le visite ai bordelli. E proprio in un postribolo della Trieste teresiana, Kafka potrebbe avere incontrato James Joyce. Il suo soggiorno triestino rivive nell’indagine di Covacich, fino agli archivi delle Generali dove la grafia del praghese sembra seguire l’alienazione di un lavoro d’ufficio che non lasciava spazio alla letteratura.

Con una prosa esatta e vibrante Mauro Covacich affronta il suo grande amore letterario, cresciuto fin dall’adolescenza. Con la complicità con cui si guarda a un fratello, lo segue nel vento dell’est, rincorre le inquietudini della mente di un genio che non avrebbe voluto essere letto, e che qui rivive “la certezza di non essere una chimera”.

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