Un nuovo testo si aggiunge agli “GLI ALBUM DI CORRADO D’ELIA”, un ciclo di spettacoli, o meglio, veri percorsi poetici dalla straordinaria potenza evocativa, dedicati alle grandi figure che hanno segnato la nostra storia. Questa volta, dopo essersi confrontato con personalità quali, fra gli altri, Ludwig Van Beethoven, Van Gogh, o ancora Omero, ripercorrerà i momenti più marcanti della vita di Steve Jobs, l’uomo che ha saputo innestare l’anima alla tecnologia. Emergerà dalla drammaturgia uno Steve Jobs ribelle, anticonformista, visionario, accentratore ma anche solitario, sognatore che non ha mai saputo distinguere l’utopia dalla realtà puntando sempre oltre i limiti dell’immaginabile. Un uomo che dal nulla è diventato un mito grazie alla forza delle sue idee e che ha ispirato brillanti giovani menti di tutto il mondo con il suo indimenticabile discorso “Siate affamati, siate folli, non omologatevi, osate sempre, siate creatori del vostro destino e del vostro futuro”. In un assolo suggestivo e intenso D’Elia coglie con grande umanità i mille volti di una personalità complessa cercando di rispondere a quesiti quali “Come può la tecnologia aprirci le porte della bellezza? “Perché la solitudine accompagna sempre la vita dei grandi geni?” O ancora “come si accompagnano vita arte e bellezza?” E “a cosa dobbiamo rinunciare quando inseguiamo le nostre visioni e i nostri sogni?” Steve Jobs ci ha lasciato sicuramente due grandi insegnamenti: la scienza non è nulla senza bellezza, ma soprattutto, chi si accontenta non riuscirà mai a trasformare i propri sogni in realtà.

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