IL MURO TRASPARENTE
DELIRIO DI UN TENNISTA SENTIMENTALE


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  • Crediti

    a cura di Monica Codena, Marco Ongaro e Paolo Valerio

    con Paolo Valerio

    scena Antonio Panzuto
    direttore di scena Paolo De Paolis

    progetto fonico Nicola Fasoli
    fonica Carlo Turetta, Borut Vidau

    disegno luci Marco Spagnolli
    luci Davide Comuzzi, Alessandro Macorigh

    una coproduzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Teatro Stabile di Verona

Per il Teatro Stabile, “Il muro trasparente” è stata la coproduzione della riapertura dopo tanti mesi di sale chiuse nella stagione 2020-2021: un momento molto festoso. È stato uno dei primi spettacoli riproposti in tournée nazionale. È stato un omaggio del direttore Paolo Valerio - che ne è protagonista - ai triestini, molto appassionati di teatro, ma anche di sport. Ed infatti lo spettacolo contamina i linguaggi del tennis e della scena, che trasforma in un vero campo da gioco.

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PREZZO DEI BIGLIETTI

Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1★

Last minute € 15

 

Prenotazioni stelle 10/01 h. 10.00

Vendita biglietti 12/01 h. 10.00

Venerdì 24 Febbraio
19:30
Sabato 25 Febbraio
21:00
Domenica 26 Febbraio
17:00

Sul palco c’è solo Max, che affronta la crisi della sua vita come ha sempre fatto: giocando a tennis. Si misura con la passione del tennis e quella amorosa. Gioca, pensa, racconta, si dibatte. Momenti di silenzio si alternano a urla di sfida di un uomo alle prese con gerarchie di sentimenti che si travasano l’uno nell’altro. L’agonismo dell’innamoramento trascolora nella rivalità tra solitudine e vita: avrà il fiato necessario per portare a termine la partita?

La storia d’amore di Max rapisce gli spettatori, commentata da musiche che ci appartengono - una colonna sonora che viaggia dagli anni Settanta ad oggi - da emozioni, immagini, e si traduce in un monologo che è anche un potente mach solitario. Max scandisce infatti il suo sfogo palleggiando quasi mille volte… contro il pubblico. Per l’attore è una prova psicofisica notevole: e il pubblico? Osserva protetto da un muro di plexiglas - che in anni di pandemia si veste di nuovi significati e simbolismi - e alla fine, in un gioco liberatorio, potrà salire in scena, “sfidando” a colpi di tennis il proprio “muro trasparente”.

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