ENIGMA DI UN ABBRACCIO


Votazioni aperte dal 16 Gennaio
  • Crediti

    idea e creazione Giovanni Leonarduzzi
    supporto alla creazione di Quartier am Hafen (Colonia)

    una produzione di Compagnia Bellanda Ets

Tre donne e un mistero in un universo surreale, espresso in un affascinante linguaggio coreografico. Giovanni Leonarduzzi firma idea e creazione per la Compagnia Bellanda.
 

PREZZO DEI BIGLIETTI

Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1★

Last minute € 15

 

Prenotazioni stelle/abbonamento libero 03/12 h. 10.00

Vendita biglietti/school card 05/12 h. 10.00

Giovedì 16 Gennaio
21:00
Venerdì 17 Gennaio
19:30

È una compagnia giovane, nata nel 2018, quella guidata da Giovanni Gava Leonarduzzi, e   nel 2022 è la prima nella danza italiana - con una visione urban (breakin) - a ricevere dal Ministero della Cultura il riconoscimento ufficiale quale “organismo di produzione danza”. Con questa visione sviluppa una ricerca nel movimento danzato che nasce dalle “sane pratiche quotidiane” della breakdance, dove parallelamente all'apprendimento di un passo, di un “trick”, di un movimento tecnico, c'è sempre anche lo studio delle infinite possibili versioni personali dello stesso passo “canonico”. Attraverso questo linguaggio coreografico in “Enigma di un abbraccio” i danzatori raccontano di tre donne e un mistero, condiviso fra vuoti e malinconie in un luogo surreale ed extradimensionale.

Attendono forse un atto liberatorio, in un ambiente sospeso ispirato agli artisti dalla pittura metafisica, così come ricevono dal surrealismo l’idea di una realtà che si piega all’irrealtà e alla dimensione del sogno, e dal teatro dell’assurdo il senso di alienazione scaturito da azioni ripetitive e dialoghi surreali.

«Che significato ha il gesto dell’Abbraccio?» si interroga Giovanni Leonarduzzi. «Nel mondo onirico indica il bisogno di tener ferma una situazione o una persona che si avvertono come sfuggenti. Il sogno travalica le funzioni cerebrali di spazio, tempo, causalità e coglie una realtà più vera, non provvisoria. (…) In un tempo senza regole razionali si stagliano tre donne che si esprimono attraverso un linguaggio non verbale minorato».

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