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  • Crediti

    adattamento di Francesco Niccolini
    
liberamente ispirato al romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra
    drammaturgia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer e Francesco Niccolini

    regia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer

    con Alessio Boni, Serra Yilmaz
    e con Marcello Prayer e Francesco Meoni, Pietro Faiella, Liliana Massari, Elena Nico
    ronzinante Biagio Iacovelli

    scene Massimo Troncanetti

    costumi Francesco Esposito

    musiche Francesco Forni

    luci Davide Scognamiglio

    produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo

Dopo il successo ottenuto nel 2021 con “Ludwig. La musica del silenzio”, Alessio Boni ritorna al Politeama Rossetti e interpreta una figura fra le più poetiche, amate e delicate della letteratura: Don Chisciotte. Accanto a lui una notevole compagnia: nei panni di Sancho c’è Serra Yilmaz e la resa scenica di Ronzinante sarà certo sorprendente.

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PREZZO DEI BIGLIETTI

Platea A-B Interi € 27 | Ridotti € 24 | 2★

Platea C Interi € 23 | Ridotti € 19 | 1★

Gallerie Interi € 18 | Ridotti € 16 | 1★

 

Prenotazioni stelle 13/12 h. 10.00

Vendita biglietti 15/12 h. 10.00

Martedì 31 Gennaio
20:30
Mercoledì 1 Febbraio
20:30

Nella riscrittura di Francesco Niccolini, il romanzo di Cervantes funge da ispirazione per indagare ampiamente i temi che l’eroe che va “contro i mulini a vento” suggerisce. «Chi è pazzo? Chi è normale? Forse chi vive nella sua lucida follia riesce ancora a compiere atti eroici. Di più: forse ci vuole una qualche forma di follia, ancor più che il coraggio, per compiere atti eroici. La lucida follia è quella che ti permette di sospendere, per un eterno istante, il senso del limite: quel “so che dobbiamo morire” che spoglia di senso il quotidiano umano, ma che solo ci rende umani» riflette Boni. «L’animale non sa che dovrà morire: in ogni istante è o vita o morte. L'uomo lo sa ed è, in ogni istante, vita e morte insieme. Emblematico in questo è Amleto, coevo di Don Chisciotte, che si chiede: chi vorrebbe faticare, soffrire, lavorare indegnamente, assistere all’insolenza dei potenti, alle premiazioni degli indegni sui meritevoli, se tanto la fine è morire? Don Chisciotte va oltre: trascende questa consapevolezza e combatte per un ideale etico, eroico. Un ideale che arricchisce di valore ogni gesto quotidiano. E che, involontariamente, l'ha reso immortale».

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